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STORIE TRASFERIRSI

Emigrazione italiana in Australia, una storia che continua

cartina australia

Sacrificio dopo sacrificio, gli italiani hanno una forte e lunga storia di emigrazione in Australia. Storia che parte dal ‘600 e si trasforma man mano nella nuova generazioni di emigrati di cui, io stessa, faccio parte.

Le prime scoperte: tra navi e preti

La storia dell’emigrazione degli italiani nel continente australiano, nasce ancora prima di quando la storia ci insegna. Nel 1676, Padre Vittorio Riccio, missionario domenicano Italiano stanziato nelle Filippine, tracció una mappa della Terra Australis, per la Congregazione della Propagazione della Fede.

Emigrazione - James Cook
Il monumento dedicato a James Cook in Nuova Zelanda

Alle prime luci del 1770, quando, il capitano James Cook solca i mari a bordo dell’Endeavour, alla scoperta di un nuovo continente, nel suo equipaggio vi erano due italiani, Giacomo Matra e Antonio Ponto. Nel 1843, tre preti italiani sono stati portati a Sydney da John Polding, che fu il primo prete di religione cattolica in Australia; raggiunti poi da un cospicuo numero di sacerdoti, suore e missionari in supporto della propaganda cattolica.

L’emigrazione dell’Ottocento, tra canna da zucchero e la febbre dell’oro

Ci volle però la fine dell’Ottocento affinché prendesse forma la prima vera comunità italiana che del Queensland fece la propria casa. Scelta non casuale; era proprio dal Queensland che partiva la maggiore richiesta di manodopera di cui l’Australia aveva bisogno per la lavorazione della canna da zucchero. Era appunto la grande quantità di terreno coltivabile a spingere e motivare questa forte ondata.

Emigrazione - Miniere Doro Australia
Un’antica stampa raffigurante una miniera d’oro australiana – Foto Commons Wikimedia Edward Roper Public Domain

La certezza di un posto di lavoro nei campi, di coltivare la vegetazione che darà poi sostentamento alla propria famiglia, la consapevolezza di un bicchiere di latte caldo e di un posto da chiamare “casa”, erano queste le motivazioni che spingevano i nostri connazionali a lasciare il proprio, all’ora arido Paese. Il flusso migratorio divenne più consistente quando nel Western Australia scoppiò la corsa all’oro.

La prima Federazione Australiana

Agli inizi del 1900, la comunità italiana superò le mille unità presenti sul territorio australiano grazie alla costituzione della Federazione Australiana e la creazione dell’Immigration Restriction Act. Questo atto, conosciuto come la politica della “Australia Bianca”, rese possibile l’ingresso di migranti italiani in Australia ai fini di rinforzare la manodopera carente. Al tempo del primo censimento ufficiale del Commonwealth, avvenuto nel 1901, la popolazione di italiani in Australia ammontava a 5678, e per il 1911 è arrivata a contare 6719 persone.

Il Novecento: in fuga dalle guerre

Nei primi anni del 900, dopo la Prima Guerra Mondiale, furono oltre 20 mila gli italiani che emigrarono in cerca di fortuna. Erano per lo più uomini, per la maggior parte proveniente dalle regioni del Sud, che fuggivano dalle condizioni precarie e dalle difficoltà economiche di cui l’Italia soffriva. La corrente migratoria italiana fu un fiume in piena alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La guerra distrusse tutti i sogni e le finanze dei nostri connazionali portandoli ad una vera e propria fuga di italiani verso l’Australia. Tra il 1949 e il 1959 furono oltre 200 mila gli italiani che si trasferirono dall’altra parte del mondo.

Principessa Mafalda Bastimento
uno dei tanti bastimenti che trasportavano gli emigrati italiani in Australia (Foto Wikipedia)

Nacquero così le prime linee marittime di trasporto per i nostri italiani in Australia. Il viaggio era lungo ma pieno di speranza. Partivano per un viaggio lunghissimo, con poco più che una valigia, qualche ricordo e la speranza di riabbracciare la famiglia. Le attività in cui gli italiani venivano impiegati erano diverse: il settore agricolo, l’industria dello zucchero nel Queensland, le costruzioni nel Victoria, quelle minerarie e la pesca nel Western Australia. Nello stesso periodo sorgono, inoltre, le prime attività commerciali gestite da italiani, per lo più negozi di frutta e caffè.

L’emigrazione degli anni Settanta

Fino agli anni Settanta l’emigrazione viaggiò a ritmi molto sostenuti. Proprio a quel periodo risale un film ambientato in Australia, “Bello, onesto, emigrato in Australia sposerebbe compaesana illibata”, che vede Alberto Sordi e Claudia Cardinale interpretare quello che era un vero e proprio spaccato della vita di un emigrato alla ricerca di una compagna con cui condividere la solitudine di luoghi nuovi e lontani da casa, campi nuovi da coltivare e nuovi sapori da scoprire.

Nuove associazioni

Organizzarsi in associazioni era il modo migliore per favorire i nuovi incontri, mantenere i rapporti con i connazionali e mantenere la propria identità italiana. Fino al 2006, infatti, la comunità italiana era la seconda più numerosa d’Australia dopo quella anglosassone e l’italiano la lingua più parlata dopo l’inglese! A ciò hanno contribuito molto le prime associazioni di italiani che hanno costantemente promosso lo studio della lingua italiana nelle scuole primarie australiane.

Melbourne
Una veduta di Melbourne

L’emigrazione di oggi

Ad oggi, nel biennio 2012-2013 l’Italia è stata il sesto Paese al mondo per numero di visti di lavoro rilasciati dall’immigrazione australiana, secondo il censimento AIRE nel 2012 erano oltre 130 mila gli italiani residenti in Australia. Dai dati del censimento 2016, le persone che identificano l’italiano come prima lingua in Australia sono almeno 271,597. Per quanto riguarda la distribuzione degli italiani nel paese, le più grandi comunità italiane in Australia sono a Melbourne, Sydney, Adelaide e Perth.

Spesso mi piace immaginare che, a coltivare le fragole che io adesso mangio, sia stato l’amichetto di cui il nonno tanto mi parlava, con gli occhi sorridenti di gioia. Quell’amichetto a cui il nonno era così affezionato, che rallegrava le sue giornate di giochi, corse nei campi, e semplici scherzetti. Ricordo gli occhi del nonno scurirsi e rattristarsi tra racconti di guerre e povertà. Ancor di più quando mi raccontava dell’addio, di quel pomeriggio nel quale l’amichetto fu fatto salire su quella nave dal quale non fece mai ritorno. Gli anni passano, il nonno guarda ancora l’orizzonte in cerca di quel bambino, i cui genitori fecero una scelta; dare a se stessi e ai loro figli, la possibilità di un futuro migliore.

È pressochè così che iniziano i racconti di emigrazione dei nostri cari; ricordi sepolti nel tempo ma vivi nei cuori. Perchè se ci pensiamo bene, tutti abbiamo un parente vicino o lontano che è emigrato in Australia.

Emigrazione italiana in Australia, una storia che continua ultima modifica: 2021-11-10T02:25:11+08:00 da Redazione

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