La Calabria che si indossa. Si chiama così la bellissima collana disegnata da CucCala Luxury, realizzata artigianalmente dal maestro orafo Franco Mattia Barone. Il gioiello, insieme ad un bracciale che ha come ciondolo sempre una piccola Calabria stilizzata, è in esposizione al Calabria Club di Melbourne. Una sede storica e prestigiosa che, da 51 anni, è un punto di riferimento per la comunità calabrese in Australia.
La Calabria che si indossa
“Calabria che si indossa” vuol essere un omaggio alla terra e cultura calabra. Il gioiello sta girando il mondo: un tour fra le tante comunità di emigrati calabresi sparse da un capo all’altro del pianeta. Dopo le diverse esposizioni in America, ora è la volta dell’Australia. Il messaggio è forte e dirompente: la Calabria rappresenta l’identità, le radici e l’orgoglio di tutti i calabresi sparsi in ogni parte del mondo.
I promotori dell’iniziativa ribadiscono che il gioiello in questione è molto di più di un oggetto: trasforma la terra calabra in un codice di comunicazione dalla bellezza ipnotica, evocatrice di desiderio. La vera magia risiede nella sua storia, rappresentata dal lavoro dei nostri artigiani che lo modellano e dall’eleganza di chi riesce a indossarlo con naturalezza.
Quando un gioiello è manifesto di identità
I monili da indossare rappresentano da sempre un caratteristico simbolo di appartenenza. Un tempo le collane erano un emblema che definiva lo status, ma anche i legami e le ideologie. Il nome stesso “collana” deriva dalla parte anatomica del collo a cui è destinata, ossia quella parte del corpo che richiama la sensibilità, la delicatezza e la sensualità di chi l’indossa. Per i popoli antichi, proprio il collo era la parte in cui l’anima e il corpo si univano, cuore e cervello trovavano un punto d’incontro, e come tale andava ornato. La collana divenne quindi lo strumento per esprimere l’essenza più profonda di una persona, il manifesto della propria identità.
(Foto Sam Sposato)