Ogni anno, nel giorno del 26 gennaio, il popolo australiano celebra l’Australia Day, la festa nazionale australiana. Ad essere celebrati sono i valori e le libertà di questo Paese. È la giornata perfetta per riunirsi in famiglia e con gli amici e, con grande orgoglio, far sventolare la bandiera australiana dalle finestre delle proprie case. La sensazione che più traspare è che questa festa nazionale sembra riunire tutte le persone che chiamano l’Australia “casa”. Ma, a risultare meno evidente è che l’Australia Day è, per alcuni, un giorno di divisione e di tristezza.
La storia
Il 26 gennaio del 1788, 11 navi provenienti dalla Gran Bretagna sbarcarono a Port Jackson nel New South Wales. Fù lí e proprio in quel giorno che, il governatore Arthur Phillip, issò la bandiera del Regno Unito e diede inizio alla colonizzazione britannica dell’Australia. Inizialmente, Sydney ha indicato il 26 gennaio con vari nomi: “Anniversary Day”, “First Landing Day” e “Foundation Day”. Il nome di “Australia Day” è stato adottato ufficialmente molto dopo, nel 1935. Fin da subito, queste celebrazioni hanno portato a divisioni all’interno della popolazione australiana.
Cosí il governo federale, dal 1979, ha avviato una campagna promozionale puntando ad elogiarne la connotazione australiana. E, al contempo, per oscurarne il lato britannico; lo scopo era quello di unificare il sentimento della popolazione australiana e far sentire questo giorno di loro appartenenza.
L’Australia Day è diventato festa nazionale nel 1994. Secondo il National Australia Day Council, è “il giorno per riflettere su cosa significa essere australiani, celebrare l’Australia contemporanea e riconoscere la nostra storia”.
Tutta l’Australia fa festa!
L’Australia Day è caratterizzato da celebrazioni in ogni parte del Paese. In quest’occasione vengono assegnati premi nazionali molto prestigiosi, quali “Ordine dell’Australia” e “Australian of the year” per gli eccezionali meriti conseguiti. Vengono organizzate cerimonie di premiazione, come l’Australia Day Achievement Medallion, un premio riservato alle personalità civili che si sono distinte in ambito sociale. In molte città si possono ammirare le esibizioni aeree dell’Air Force australiana. Molto diffusi sono anche gli spettacoli di fuochi d’artificio, il più famoso dei quali è il Lottery Skyworks di Perth. Inoltre, il primo ministro indirizza un discorso alla nazione.
Per il popolo aborigeno, non è un giorno di festa
Per la popolazione degli aborigeni, il 26 gennaio non è un giorno da festeggiare. Quando il 26 gennaio 1788, il capitano Arthur Phillip sollevò la Union Jack sulla costa di Port Jackson e proclamò la sovranità britannica, lo fece sulla terra del popolo aborigeno. Oltre a segnalare l’inizio dell’espropriazione di una cultura che aveva prosperato per 80 mila anni, l’invasione ha anche provocato la morte di migliaia di aborigeni a causa delle malattie europee. Molti quindi, vedono il 26 gennaio come una data che significa espropriazione, epidemie.
Distruzione della cultura, sfruttamento, abusi, separazione delle famiglie e sottomissione politica e sociale. Di conseguenza, alcuni esponenti dell’etnia aborigena definiscono questo giorno come “Invasion Day”, “Survival Day” e “Day of Mourning”. Per coloro che celebrano il 26 gennaio come l”Invasion Day”, questo giorno significa proteste e marce. Il popolo marcia in tutti i territori australiani e chiede a gran voce giustizia sociale per il popolo aborigeno.
Alcuni, commemorano il 26 gennaio come un giorno di lutto, riconoscendo la violenza delle guerre di frontiera, inclusi massacri, stupri e omicidi. Nonché i traumi causati dalle politiche governative di assimilazione e separazione che hanno allontanato molte persone dalle loro terre. Dalle famiglie e dalla cultura d’origine. L’atmosfera è quella di tristezza e raccoglimento di fronte ad una data che ha segnato per loro un momento di profonda perdita e distruzione.
Altri, celebrano il 26 gennaio come “Giornata della sopravvivenza”, per riconoscere la sopravvivenza delle persone e della cultura delle Prime Nazioni nonostante la colonizzazione e la discriminazione. Gli eventi del Survival Day, infatti, includono festival che celebrano la cultura, l’arte, la musica e i successi dei rappresentanti delle Prime Nazioni. Questi eventi hanno un’atmosfera più positiva rispetto agli eventi del Giorno dell’invasione e del Giorno del lutto.